A ruota libera Italien 2000 – 89min.
Pressetext
A ruota libera
Pericle Caruso (Vincenzo Salemme) è un uomo pieno di vita, direi affamato di vita, fino all'eccesso. Lo definiremmo un nevrotico consumatore di vita. Forse per questo suo modo di essere gli capita l'incidente che dà inizio al film. Sofferente per un'ernia del disco che, a sentir lui, non gli consente di vivere pienamente il ritmo frenetico dei suoi desideri, decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico molto rischioso. Il suo amico ortopedico Mario Pecorella (Carlo Buccirosso) dopo averlo sconsigliato dall'affrontare questa esperienza, decide poi di accompagnarlo in Francia dal grande e stimatissimo prefessor Lamappen, (Roberto Posse), presidente della potentissima Associazione Medici d'Europa e soprattutto carissimo amico del professor Volpetti (Peppe De Rosa), primario della clinica dove lavora Mario. E Pericle si sottopone all'intervento ma qualcosa va storto, qualcosa di grave, tanto che ritroviamo il protagonista seduto sulla sedia a rotelle quando, a due anni dall'operazione, insieme all'avvocato Cardamone (Maurizio Casagrande), sta per partire verso la Francia dove lo attende l'udienza preliminare contro il professor Lamappen. L'accusa: il paziente è stato fatto alzare dal letto troppo presto e senza il busto protettivo. L'udienza si tiene in agosto, tutti in vacanza, anche l'amico Mario Pecorella che quella testimonianza preferirebbe proprio evitarla lui, che non è mai stato un campione di coraggio. Ma Pericle, con la sua solita invadenza e non fidandosi delle promesse di Mario, decide di andare a prelevarlo di persona, accompagnato nel viaggio dalla bella Silvia (Sabrina Ferilli), la sua fisioterapista, e dalle vecchie zie Natalizia (Massimo Ceccherini) e Beatrice (Nando Paone), due creature veramente brutte, mascoline, bisbetiche e avide.
Mario se ne sta comodamente sdraiato al sole, insieme alla moglie (Antonella Morea) e al figlio Giacomino (un bambino che il pubblico non vede mai). Solo le descrizioni degli altri lo rendono molto presente: a dodici anni pesa settantasei chili, ha dodici dita dei piedi, le orecchie come due ostriche ecc...) quando sulla spiaggia piomba Pericle col suo imbarazzante handicap e l'incubo dei sensi di colpa che ne scaturiscono. E infatti Mario è assolutamente assoggettato all'amico, ne accetta ogni sopruso, accetta la presenza petulante di quelle due vecchie brontolone, pur di accontentarlo in qualche modo. Oltretutto quel dannato Pericle riesce anche a scoprire che Mario,
Pecorella Mario, uomo integerrimo, inoltre neanche bello, ha un'amante! E che amante! La bellissima Maria Grazia (Manuela Arcuri), moglie del temuto Volpetti! E si diverte a metterlo in croce sfottendolo, raccontando a tutti questa 'incredibile' relazione e costringendo infine il povero Mario ad accettare l'offerta di portare la bell'amante nella suite che Pericle ha affittato insieme alle zie. Come potrebbe dire di no visto che l'alcova alternativa è una scomodissima Fiat Duna senza ribaltabili e abitacolo striminzito?... Non manca il tempo per una storia d'amore tra Pericle e Silvia che finirà in un finale sorprendente. (Come tutto il film del resto, poiché Mario andrà si a testimoniare, però...
Ci tengo a precisare che questo film, pur avendo uno spunto drammatico, è raccontato con leggerezza e tanta comicità. Una comicità alla Totò e Peppino, per intenderci. E' un film infatti che rimane nella grande tradizione della commedia dell'arte pur mantenendo i ritmi serrati molto più consoni alla cultura dei nostri tempi. E' un film sull'amicizia e sull'amore, è un film che vorrebbe, nel suo piccolo, dimostrare che le gambe sono solo un optional e che nella vita sono più necessari un buon cuore e una buona testa. Questo almeno mi ha insegnato l'amico Franco a cui è dedicato questo film!
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