Il matrimonio, si dice, è uno degli appuntamenti più belli della nostra vita. E' un evento definitivo, una scelta radicale, una fase di passaggio che ci proietta agli occhi della società nel precario mondo della fedeltà coniugale. Per prendere questa decisione ci vuole molto coraggio e molta lucidità. In altre parole, bisogna essere convinti che la persona che sposiamo sia quella giusta, o per lo meno illuderci fino in fondo che lo sia.

Ma il matrimonio mette anche paura: quante coppie si sono sfaldate a un passo dal fatidico "sì"? Quanti promessi sposi hanno atteso invano le promesse spose, e viceversa, sul sagrato di chiese affollate di parenti in trepida attesa di un evento che poi non si è realizzato? Ripensarci poco prima, per quanto tremendo, è ancora legittimo. Ma ripensarci dopo, poche ore dopo, non è forse piu' crudele e straziante per chi subisce il rifiuto?

E' proprio quello che capita ad Antonio, il protagonista di questo film. Nel giorno stesso in cui sposa Alice, nella casa che dovrebbe ospitarli per il resto della loro vita - con divani e letto ancora avvolti nel cellophane - si trova rifiutato dalla consorte che, ancora vestita di bianco, gli comunica dolcemente determinata: "Antonio, il nostro matrimonio è in crisi...".

Fatte le valigie, Alice se ne va. Decide di andare a cercare il suo Io, affidandosi alle cure del "maestro" Makerbek, lasciando Antonio solo con il suo smarrimento. E una storia nuova comincia...